Leggete questa storia e…buon 2008 a tutti!
Quando ero una cucciola, ti ho divertito con le mie buffonate e ti ho fatto ridere. Mi chiamavi la tua bambina e nonostante un certo numero di scarpe rosicchiate ed un paio di guanciali squartati e sparpagliati ovunque, sono diventata la tua migliore amica. Ogni qualvolta facevo la “discola” mi agitavi il dito davanti al naso e mi chiedevi “Come hai potuto?”, ma poi cedevi e mi rotolavi sulla pancia per una grattatina. La mia educazione casalinga fu un po’ più lunga di quel che pensavi, perché eri molto indaffarato, ma ci abbiamo lavorato insieme. Ricordo le notti in cui mi rannicchiavo vicino a te nel letto ed ascoltavo le tue confidenze ed i tuoi sogni segreti e credevo che la vita non avrebbe potuto essere più perfetta. Andavamo a fare lunghe camminate e corse nel parco, giri in macchina, fermate per il gelato (per me solo il cono perché “il gelato fa male ai cani”, dicevi), ed io mi facevo lunghi pisolini al sole, aspettando che tornassi a casa alla fine della giornata. Impercettibilmente, hai iniziato a trascorrere più tempo al lavoro, a pensare alla tua carriera ed a dedicare più tempo alla ricerca di una compagna umana. Ti ho aspettato con pazienza, consolandoti comunque nei dolori e nelle delusioni, non ti ho mai rimproverato per le decisioni sbagliate e ho salutato con gioia ogni tuo ritorno a...
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