Da otto mesi due cani ripercorrono ogni giorno, agli stessi orari, la strada che erano soliti fare con il padrone e aspettano. Aspettano che torni. Ma non tornerà più, è morto.

Leo e Lea, due meticci di quattro anni e mezzo, fino a marzo hanno tenuto compagnia a Domenico Taverner, «l’angelo di Minerbe», noto in paese per la sua gentilezza e la sua cordialità: faceva piccoli lavori a favore della comunità senza chiedere mai nulla in cambio.

Taverner era un ospite della casa di riposo «Pia Opera Ciccarelli». I due cuccioli erano la sua famiglia, lo seguivano dappertutto e ora continuano a cercarlo e ad aspettarlo.

Una dimostrazione di fedeltà che ricorda molto il film «Hachiko, il tuo migliore amico», la commovente storia di un professore universitario (Richard Gere) che decide di adottare un Akita Inu di colore bianco, lo chiama Hachiko, e questo ogni giorno lo accompagna alla stazione. Al pomeriggio il cane è lì ad attendere il suo ritorno. Il professore muore e Hachiko, per dieci anni, va alla stazione ogni giorno alle 15, puntuale. Quando muore, gli dedicano un monumento.

Dopo la morte di Taverner, anche Leo e Lea hanno continuato imperterriti a compiere la passeggiata che il loro padrone faceva solitamente due volte al giorno, alle 9 del mattino e nel primo pomeriggio. Il tragitto prevedeva la partenza dalla casa di riposo per arrivare in piazza IV novembre, al bar sotto la Loggia, dove Taverner ordinava un caffè e poi, se il tempo lo permetteva, si sedeva sulla panchina vicina al monumento dei caduti in piazza prima di ritornare «a casa».

Oggi, ad eccezione ovviamente della sosta al bar, i due cuccioli continuano a ripercorrere quella strada, a sostare poi vicino alla panchina e attendere l’arrivo del padrone prima di rimettersi in cammino e tornare alla casa di riposo. In paese tutti conoscevano Taverner e i suoi cani, ed è apparso subito evidente cosa i suoi cuccioli facessero ogni giorno dopo la morte del padrone.