Vogliamo renderVi partecipi di una bella storia che è successa a Prato e che ha visto come protagonista un ragazzo di 20 anni che ha dimostrato molto più “cervello” e cuore di tante altre persone. E per questo speriamo che accetti il nostro invito e possa quindi essere nostro ospite al Dog Pride Day 2015!

La storia è questa…

PRATO. Forse in seguito a un incidente, Django ha perso una zampa e i suoi padroni hanno deciso di sbarazzarsene abbandonandolo davanti ai cancelli del canile “Il rifugio” di Prato. Sono state le volontarie della struttura le prime a prendersi cura di lui: un cucciolo di due mesi e mezzo, che aveva ancora i punti di sutura visibili sulla parte di arto rimasta ferita.

Occhi verdi, muso dolce, mantello tricolore e orecchie morbide e abbassate, Django, nome da pistolero su un aspetto da cucciolo indifeso, è riuscito subito a far breccia nel cuore di Filippo Vignolini, 20 anni, da qualche giorno padrone adottivo del cagnolino che a Figline è già diventato una mascotte.

«Volevo adottare un cane – racconta il Filippo – la mia intenzione era quella di sceglierne uno tra quelli più anziani ormai destinati a finire i loro giorni in canile perché nessuno li vuole più. Poi però ho visto lui, che era semplicemente stupendo, e l’ho portato a casa, anche se a dir la verità li avrei presi tutti».

L’adozione del cuore non è stata dettata da un sentimento di pietà, anzi. «La sua disabilità lo rende ancora più speciale di quello che è – continua il giovane – ha un museo spettacolare e in famiglia siamo tutti innamorati di lui, anche se la prima cosa che ha fatto appena varcata la soglia è stata “marcare il territorio” in salotto…».

Per il suo nuovo amico, Filippo ha grandi progetti: «Da tempo mi frullava questa idea in testa – aggiunge – ma finora non l’avevo mai realizzata perché i miei genitori non erano molto d’accordo. Me ne occupo personalmente perché in famiglia sono quello che ha più tempo libero: ho finito la scuola e sono ancora in cerca di lavoro. Usciamo insieme tre o quatto volte al giorno e lui è felice. Quando sarà più grande sto pensando di mettergli una protesi, così sarà più libero di correre. Non è che abbia particolari problemi, fa solo un po’ più di fatica a salire le scale. Poi andremo insieme anche a cercare funghi nei boschi…».

(Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2014/11/11/news)