Un prete austriaco ha lanciato una personale crociata per la difesa dei diritti dei primi amici dell’uomo.

Tomasz Jaeschke è un prete austriaco e fervente animalista che ha lanciato una sua personale “crociata” per sensibilizzare la Chiesa ai diritti e alle condizioni degli animali. La sua iniziativa, battezzata “Quo vadis Vatikan”, ha raccolto un certo seguito su internet ed è culminata il 4 ottobre a Roma, festa di San Francesco.

Sul suo sito, www.animalpastor.eu, campeggia una frase dell’ex-sacerdote e teologo Eugen Drewermann: “Gli animali hanno un’anima e capiscono i nostri sentimenti? Una domanda del genere se la può fare solo chi non ha né questa né quelli…”.

Il “pastore degli animali”, come si fa chiamare padre Tomasz, sogna una Chiesa per cui la Buona Novella sia destinata anche gli animali, sulla scorta della frase di Gesù “Quello che avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”.

 A febbraio, padre Tomasz ha scritto al Papa per chiedergli di non “distogliere lo sguardo” dalle “urla mute di milioni di creature sofferenti che sono creature di Dio”. Gli animali, spiegava, “sono i nostri piccoli fratelli e sorelle creati dalla stessa mano di Dio che ha creato noi e sono stati scritti in tale amorevole mano”.

“E’ giunta l’ora – aggiungeva – di dare un chiaro segno, di esprimersi sulla sofferenza delle creature abbandonate, perseguite, sottomesse e torturate e di prendersene cura amorevolmente. Dobbiamo questa missione a Cristo e il suo Vangelo, alla lieta novella per la quale ha dato la sua vita”.

 Il “pastore degli animali” sperava in un colloquio personale con Benedetto XVI ma, in assenza di risposta, è venuto a Roma per due giorni di ritiro e di digiuno in piazza San Pietro: un gesto, ha spiegato, di “solidarietá, verso tutti quegli esseri viventi (umani e animali), che non possono comunicare verbalmente e che per tale motivo vengono ignorati, discriminati, disprezzati, abusati o maltrattati”.

 Il digiuno si conclude oggi, nella festa di San Francesco, patrono degli animali. Nel pomeriggio, Padre Tomasz ha promesso di benedire e imporre le mani per “qualunque animale, soprattutto di quelli malati, torturati, rifiutati e tristi”.

Nella foto, potete vederlo mentre compie un gesto evocativo, inchinandosi davanti ad un cane nel giorno di San Francisco d’Assisi. Egli sostiene che verrà un giorno in cui tutta l’umanità si inchinerà di fronte alla nobiltà degli animali. Senza dubbio un grande esempio per tutti!!! (Fonti: vaticaninsider.lastampa.it e www.facebook.com/pages/NO-al-maltrattamento-degli-animali/144323682244385)

La nostra modesta opinione è che ci sono PRETI e preti…da una parte c’è Padre Tomazs e dall’altra c’è Don Mazzi. Per quanto riguarda quest’ultimo, Vi rimandiamo a un nostro post di pochi giorni fa…