La cagnolina-eroe invitata al “Dog Pride Day”


 

Tibullo Chelli ora ha un altro motivo per rimettersi in forma, dopo il tragico incidente di due giorni fa nel podere Martellone a Scansano, quando è rimasto schiacciato sotto il trattore: portare Serena, la cagnolina che gli ha salvato la vita, al Dog Pride Day di Montecatini. L’associazione Amici di Igor da sette anni organizza questa manifestazione e premia i cani che hanno fatto qualcosa per i loro padroni. Ma anche gli uomini che per il loro Fido si sono sacrificati. «Ieri abbiamo letto questa storia – spiega Clara Mingrino, l’ideatrice del premio – e abbiamo deciso di invitare Tibullo e Serena.

Non sarà l’Oscar, ma comunque qualche minuto di celebrità possiamo regalarlo noi a quella cagnolina». Andrea Arcangeli Conti è un esempio di questo premio. Spoletino, ventisette anni, la sera della vigilia di Natale si è fermato sulla via Flaminia, nella sua città, per salvare un boxer che era stato investito e lasciato per strada. Ha indossato il giubbotto catarifrangente, ha attraversato la strada. Si è chinato, per soccorrere il cane, ma un’auto gli è piombata addosso e li ha uccisi. Lui e il boxer che stava cercando di salvare. Poi c’è stato l’uomo colpito da un ictus, e salvato dal suo cane, o quello che invece ha deciso di adottare un barboncino di 12 anni. Un amore, quello che nasce tra cane e uomo, che non si capisce se non si prova.

«Per questo quando abbiamo letto la storia di Serena che ha salvato la vita a Tibullo – aggiunge Clara Mingrino – ci è sembrato doveroso rivolgere loro un invito. Di questi gesti, spesso, sono capaci soltanto gli animali». Tibullo è ancora gravissimo, sta lottando tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione del Misericordia di Grosseto. L’intervento alla spalla è andato bene, quello all’addome lo stesso. Ma le ferite sono tante e profonde. Tibullo però è un uomo forte. A 78 anni, non si è mai fatto spaventare dalla bassezza della terra. Ha continuato a tenere vivo il suo podere, a seguire il corso delle stagioni. Negli ultimi cinque anni con Serena accanto. Che da quando è rimasta senza Tibullo in quel podere, ha anche smesso di abbaiare. Un caratteraccio, quella cagnolina che ha vegliato l’agricoltore ferito per ore e che lo ha scaldato sdraiandosi sulla sua spalla, muso a viso.

«Questo invito ci fa davvero tanto piacere – dice dalla corsia dell’ospedale Santino Ceccarelli, genero di Tibullo – ma l’unico modo per portare Serena a Montecatini e far tornare in piedi mio suocero. Lei si fida soltanto di lui, con noi non si allontanerebbe mai». La famiglia di Tibullo Chelli, però, quel premio vorrebbe che Serena lo ricevesse davvero, ma insieme al suo padrone, che ora ha un motivo in più per alzarsi dal suo letto d’ospedale. Un appuntamento, il 27 maggio, a Montecatini.